La sacrestia custodisce un bellissimo mobile barocco in noce del 1693, un lavabo in marmi policromi di elegante fattura e un Crocefisso in legno del Seicento. Nel tesoro del santuario: un reliquiario del 1772 con la Berrettella del Santo, donata nel 1518 dal francese Padre Francesco Cerdonis, V Generale dei Minimi; un reliquiario con un brano del mantello di S. Francesco (XVIII secolo); calici, ostensorio ed incensiere della stessa fattura; cinque paliotti ricamati in oro e pianete del Seicento e del Settecento e due Crocifissi in legno. Importanti anche i numerosi monumenti sepolcrali alle pareti e la cripta con altare a stucco dove furono riposte le spoglie di Padre Francesco Cerdonis (1518), prima citato, e di Angela Leonte (1559), vergine Terziaria morta in fama di santità. Da ricordare il convento attiguo che diede ospitalità ad eminenti personaggi tra cui il Vicerè Ettore Pignatelli (primi anni Venti del ‘500), il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, il Vicerè Filippo II di Spagna (1622) e, nel 1678, Ludovico Fernandez Portocarrero, Cardinale, Arcivescovo di Toledo; in una delle stanze a piano terra del già citato convento è stato rinvenuto, negli anni Trenta del secolo scorso, un importante mosaico di epoca ellenistico – romana (II sec. a.C.), testimonianza dell’esistenza in quella zona di un edificio pubblico o di una villa patrizia di un certo pregio.