Fattoria di C.da Ciantro

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La fruizione del complesso abitativo di tipo “rurale”, risalente ad età tardo – ellenistica, oggi valorizzato all’interno di un’area comunale, è il risultato di un rapporto sinergico tra Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina, che ha voluto la conservazione delle strutture antiche, Ditta appaltatrice dei lavori edili nella zona, che ha collaborato per la parte economica, Amministrazione Comunale, che ha permesso la nuova collocazione delle strutture in area di pubblico utilizzo (Parco Giochi).

L’impegnativo lavoro di traslazione e ricomposizione delle strutture murarie nella destinazione attuale, comunque attigua a quella originaria, ha comportato la risoluzione di diverse problematiche, di carattere tecnico e conservativo che si sono definitivamente concluse nel 2004 grazie ad un finanziamento europeo.

Adeguatamente protette da una copertura in tubolare zincato e policarbonato, ampiamente documentato da un apparato didattico – illustrativo, le strutture conservate, parte di una più estesa articolazione planimetrica, offrono un significativo esempio di installazione abitativa a carattere permanente, di tipo unifamiliare, il cui impianto risale alla fine del IV sec. a.C. e il suo pieno utilizzo al III/II sec. a.C., così come evidenziato dallo studio crono-tipologico dei materiali in fase con i livelli di occupazione.

Quattro ambienti, comunicanti a due a due, sigillati dal crollo degli alzati, edificati con pietre, miste a ciottoli e ricorsi in laterizio, poste a secco. Due degli ambienti, ad ampia pianta quadrangolare, dovevano essere provvisti di un tetto a tegole, due erano probabilmente “a giorno”. L’evidenza archeologica ha inoltre documentato l’esistenza, sui livelli di abbandono e distruzione dell’edificio tardo-ellenistico, di una fase di frequentazione tra tardoantico e età bizantina suggerita da una serie di dolia, forse in fase con un piano d’uso oggi relativamente superficiale, di cui non rimane traccia (IV-V sec. d.C.); nonché dell’utilizzo, a scopo funerario in età bizantina di un tratto dell’area edificata, con sepolture povere, due di individuo adulto in fossa terragna, con e senza protezione, una di infante, in anfora commerciale.

 

Tigano G., Coppolino P., “Milazzo. L’Antiquarium e altre emergenze archeologiche nell’area urbana. Breve guida.”, Palermo 2017