Il Faro di Capo Milazzo

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Latitudine: 38° 16,2′ N – Longitudine: 15° 13,9′ E. Sono queste le coordinate geografiche del faro di Capo Milazzo. Ogni faro si distingue dagli altri per la frequenza dei lampi che emette. Le fasi che caratterizzano il nostro sono: 2 sec. di luce e 4 sec. di eclissi, cioè di oscurità. Nelle carte nautiche viene identificato con le seguenti caratteristiche: “Lam. L 6 sec 90m 16M” ovvero “fato a lampi con un periodo di 6 secondi, con una portata nominale (massima distanza di avvistamento) di 16 miglia ed un’altezza della luce sul livello del mare di 90 metri. Ha un’ottica fissa, con una lampada bianca da 1000W.

Storia

La “torre della lanterna ” sovrastava l’estremità del Capo già nel XVI sec. e come scrive il Camilliani, sorgeva sopra le rocce calcaree di “Punta delle Cariche (o Carcie)”. Nel 1578 il senese Tiburzio Spannocchi, suggeriva di apportare delle modifiche alla struttura; nel progetto di Camillo Camilliani si suggerire un impianto rettangolo munito di quattro bastioni angolari a difesa del “dongione circolare centrale”. L’architetto avrebbe voluto adattare a cisterna l’antica costruzione cilindrica inglobandola a una torre più grande di nuova realizzazione. Questi progetti non furono mai realizzati, tuttavia successivamente il faro venne rinforzato da tre contrafforti scarpati. Nel tempo alla funzione di “lucerna ‘a naviganti” si affiancò la funzione di “torre di Guardiola”. Nel 1887 diventò stazione semaforica della Regia Marina e fu adattata nella Seconda guerra mondiale a stazione di avvistamento per navi e aerei. Un’ulteriore testimonianza è fornita dal cartografico Francesco Negro che, nel 1640, indica questo luogo con il nome di “la Lanterna” e “San Nicola” poiché qui sorgeva la chiesa in onore a S. Nicolò che venne successivamente edificata ex novo alla Baronia.