Fonderia

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Le caratteristiche costruttive del grande ambiente che ospitava la fonderia dei cannoni (spessori e continuità delle cortine murarie), fanno datare questo prolungamento del bastione S. Maria alla stessa fase cinquecentesca del cantiere principale. Dell'originario impianto resta il solo "pozzetto del fuoco", che, collocato alla quota più bassa, alimentava le camere di fusione; mancano, com'è del tutto evidente, le sovrastrutture in muratura refrattaria e le più deperibili incastellature in legno, per le lavorazioni di supporto.

Il vano irregolare interposto fra chiesa e la fonderia, una intercapedine oggi inaccessibile, era destinata a contenere le scorte d'acqua necessaria al funzionamento dell'officina. La singolare struttura conserva nell'insieme le dimensioni e le caratteristiche dell'ambiente originario, se si eccettuano due importanti interventi realizzati nel corso del '600.

Il primo: le bocche da fuoco aperte alla quota del calpestio furono "impedite" con la costruzione del piccolo bastione esterno (detto appunto "della fonderia") su progetto del pittore-ingegnere Pietro Novelli, come è stato già detto. Il secondo, originariamente in legno come nella contigua chiesa di Santa Maria, poi rifatta in muratura per sostenere il carico dei cannoni piazzati sugli spalti.

 

Terranova C.P., La città murata. Dalla visita al "memorabile viaggio.", in Milazzo Nostra n. 28-29 - Marzo-Luglio 2011, p. 22