Otto gli altari distribuiti nelle due navate laterali. A destra, il primo è dedicato a S. Vincenzo Ferreri (con statua policroma attribuita a Filippo Quattrocchi); il secondo alla Madonna e Santi Domenicani (con tela settecentesca attribuita a Filippo Jannelli); il terzo dedicato alla Madonna coi Santi Caterina e Tommaso (con tela settecentesca); l’ultimo altare era dedicato a S. Domenico con un paliotto ligneo dorato di particolare pregio; all’ultima colonna è sistemato il pulpito ligneo con baldacchino retto da colonnine di gusto già neoclassico. Sulla parete di fondo c’è una piccola vara lignea policroma ornata sulla quale è posta l’effige di Gesù Bambino; in alto invece un dipinto di S.Antonio da Padova.
A sinistra: il sepolcro gentilizio in marmo e stucco della famiglia di Nicola Cumbo precede il primo altare del Crocefisso con un antico simulacro policromo e poveri marmi; segue l’altare ligneo del tardo Seicento che raffigura la Gloria di S. Domenico; il terzo altare reca una tela raffigurante S. Girolamo (1694); il quarto presenta una tela della Madonna del Rosario, S. Domenico, S. Caterina, S. Vincenzo Ferreri e due fedeli. I quindici quadretti ovali in bronzo riproducono i Misteri del Rosario.
Sul fronte della navata si trova la prestigiosa Custodia cappuccina qui trasferita dall’antica Chiesa dei Cappuccini. L’altare maggiore, in marmo policromo e bassorilievi in bianco di Carrara, è di stile neoclassico e fu eretto nel 1809 in sostituzione di un altare ligneo del 1596. Infine un grande quadro sulla parete rappresenta Gesù che guarisce un paralitico (1789), mentre nell’abside è collocato il dipinto della Madonna dell’Itria o Odigitria. Il soffitto della navata centrale è caratterizzato da affreschi del messinese Domenico Giordano, databili al 1789: Gloria di S. Domenico, S. Domenico che brucia i libri degli eretici, S. Domenico con i Santi Pietro e Paolo.