Palazzo dei Marchesi Proto

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Nella Piazza Caio Duilio si erge imponente il Palazzo dei Marchesi Proto. Risalente al XVII secolo, venne modificato in seguito ai danni subiti durante l’assedio spagnolo (1718-19) dal Barone Francesco Baele nel 1723. Il palazzo è a tre elevazioni e di severo disegno neoclassico. La facciata è dominata dal portone centrale ad arco inflesso, in origine ornato da quattro colonne che reggevano il grande balcone del piano nobile, ridotte successivamente a due.

Il pianterreno è interamente rivestito di bugnato liscio che ingloba le semplici aperture del portone (appena segnato dallo stemma) e delle botteghe; cinque eleganti balconi si aprono sul piano nobile e l’attico è coronato da acroteri e palmette stilizzate. All’interno è presente un’edicola marmorea votiva del Settecento, due ritratti ellittici di Ugo Francesca Maria Proto (1738) e Francesca Proto Patti (1753), una statua anch’essa settecentesca raffigurante l’Abbondanza. Fu residenza di importanti personalità: nel 1622 Emanuele Filiberto di Savoia, nel 1806 Ferdinando III di Borbone (esule da Napoli rioccupata dalle truppe napoleoniche) con il principe ereditario Francesco I ed il fratello Leopoldo di Borbone, nel 1860 Garibaldi vi ricevette Agostino Depretis e Francesco Crispi e fu sede del suo Quartier Generale. Maggior lustro all’edifico venne dato dalla locazione in una delle sue ale, nel XVIII secolo, dell’Accademia Letteraria degli Ereini.